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Pereto (AQ), 24.9.2022 – Nell’ambito della giornata finale che si è svolta nel Borgo di Pereto in Abruzzo, la sezione internazionale di videopoesia, curata da Dimitri Ruggeri è stata sicuramente l’iniziativa che ha riscosso più curiosità non solo per gli addetti lavori.
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Nel corso del Festival che si è tenuto alle ore 11:00 in diretta Facebook nella Sala Polifunzionale del Comune, dopo l’intervento del neo Presidente Tiziano D’Urbano Basile, il Direttore artistico Dimitri Ruggeri ha sottolineato ancora come dopo le tre edizioni del premio si siano registrate più di 1.500 video partecipanti da tutto il mondo mentre per gli argomenti trattati, ha rimarcato come si sia consolidato anche come Festival, unico al mondo nel valorizzare con la poesia i borghi e gli spazi in disuso.
A sottolineare la qualità dei partecipanti si è ricordato il vincitore del 2019 Il sogno del funambolo (Italia) di Ines Von Bonhorst e Yuri Pirondi ambientato nel suggestivo borgo di Civita di Bagnoregio e quello del 2020 City Odes-Eko ile (USA-Nigeria) di Sheldon Chau girato a Lagos. Non è stato facile affrontare il tema di quest’anno (I nuovi luoghi abbandonati) ma molti partecipanti hanno reso interessante la metafora del borgo nei modi più disparati, non più vincolato all’aspetto paesaggistico, storico o geografico.
La giuria, composta da Tiziano D’Urbano Basile (Presidente del Premio Hombres Itinerante), Dimitri Ruggeri (poeta, videopoeta e performer), Marco Di Gennaro (filmaker), Alessandra Prospero (poetessa, editrice e giornalista), M° Roberto Bisegna (musicista) e da Ilio Leonio (ex Dirigente scolastico e componente del comitato organizzatore del premio), ha decretato:
Vincitore e menzioni per la Miglior fotografia e per la Miglior performance: Dynamite (Francia) di Jim Vieille
Motivazione di Dimitri Ruggeri
Dynamite è semplicemente una dinamite di parole, gesti e deflagrazioni. È un urlo distruttivo che riporta all’equilibrio. Parole, sonorità e ambientazioni coraggiose accompagnano una cantilena ultraterrena.
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Menzione per il Miglior testo poetico: Marcia dell’insonne (Italia) di Francesco Sergi
Motivazione di Alessandra Prospero
Grottesco, febbrile fino a diventare angoscioso, il testo de La marcia dell’insonne nasce dallo stesso ceppo concettuale e poetico del limerick ma, a differenza del componimento di origine irlandese, non porta in dote allo spettatore (e/o al lettore) i tipici versi anapestici. Vero è invece che ne conserva il ritornello del coro, in questo caso l’ossessivo “Tu non dormi”, a creare quella spirale opprimente e autorigenerante, propria dell’insonne. Sapiente l’uso lessicale, strumento di una musicalità endogena e irreprimibile che accompagna il gravoso macinare delle ore con incubi e l’evocazione di demoni interiori. La videopoesia è tratta dall’omonimo testo poetico di Nicolas Cunial, ma un altro riferimento è inevitabile: la pellicola del maestro dell’horror Dario Argento, dal titolo “Non ho sonno”, in cui a fare da leit motiv e da anello di congiunzione tra i vari omicidi sono proprio le strofe della filastrocca noir che scandisce e governa il film, suggestione e rielaborazione del più celebre e iconografico “Profondo rosso”.
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Menzione per la Miglior musica: La casa dei trenta rumori (Italia) di Diego Monfredini
Motivazione di Roberto Bisegna
Musica immersiva che accompagna l’ascoltatore sin dentro l’immagine, in un’atmosfera dagli spazi infiniti e dal tempo assente. Una musica che sostiene e sorregge le parole del testo poetico, le cui voci sembrano farle da contrappunto. Una musica che da essa stessa avvia al cambio di scena, al cambio di atmosfera e al cambio di emozione.
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Rassegna stampa (temporanea)
Si ringrazia Marco Di Gennaro per la diretta Facebook
Credits: http://www.gelico.eu
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