Carsoli – Sabato 19 ottobre 2019, nell’ambito del Premio Hombres Itinerante, si è conclusa la giornata dedicata alla sezione videopoesia, il primo festival e premio internazionale di videopoesia al mondo interamente dedicato ai Borghi. A vincere, tra i 1371 partecipanti e i finalisti – presentati nella mattinata – è stato Il sogno del Funambolo (The Funambulist Dream) di Ines Von Bonhorst e Yuri Pirondi che si sono aggiudicati anche le menzioni come miglior testo, miglior fotografia, miglior performance e miglior musica. Nel corso della presentazione il curatore e Direttore artistico del premio di videopoesia Dimitri Ruggeri ha evidenziato come l’autore abbia centrato il tema del concorso:
Quest’opera va verso la poesia totale. Le immagini in movimento, lo spoken word prosastico, la musica e la performance mettono lo spettatore nelle condizioni di ascoltare la voce di una partitura che racconta il silenzio del perenne equilibrio su cui vive il borgo: fine e inizio, presente e passato, tutto e nulla. Il borgo è un “rischio al gerundio” da vivere, da camminare e guardare con la poesia sul filo del rasoio. (D.R.)
IL VIDEO
Il performer è il funambolo Andrea Loreni protagonista della traversata della piazza dello spettacolare Borgo di Bagnoregio (Vt). Il video è diretto da Ivb Filmes e Yuri Pirondi (MAKKINA), prodotto da Panottica con Siviglia. Le musiche sono di Michael Picknett, l’ operatore dei droni è Helivr e l’ assistente alla macchina da presa è Jack Galuzzi.
IL RINGRAZIAMENTO VIDEO degli autori
Di seguito le motivazioni dei giurati di qualità sulle menzioni.
Alessandra Prospero per il testo:
Nonostante la struttura più prosastica che poetica, ‘The Funambulist Dream’ è un testo coinvolgente, suggestivo e completo: contiene in sé tutta la storia, la spiegazione e la conclusione di una vocazione.Onirica l’ambientazione, la musica, il personaggio (realissimo peraltro) e la cadenza delle parole, pronunciate in una morbida cantilena di allitterazioni consonantiche. Il componimento è essenziale, quasi scarno nella sua lucidità: pochi avverbi o aggettivi accompagnano le frasi, le quali, senza inutili orpelli, sono nel contempo scarne e dense di significato. Nei sutra che raccolgono gli insegnamenti di Buddha si recita: “Una buona parola tiene un asino inchiodato a un palo per cento anni” ad indicare che l’essenzialità delle parole, ove ben scelte, ha più peso e più potere di mille discorsi artefatti e articolati. ‘The funambulist dream’ ne è la vivida prova. Parole precise e monosemantiche accompagnano una figura che nella sua unicità e forza non ha bisogno di elaborati costrutti retorici.
Il M° Roberto Bisegna per la musica:
Per aver accompagnato alla perfezione l’ascoltatore in ogni momento della video-poesia. Per aver saputo coglierne le più piccole sfaccettature, le intenzioni e le atmosfere. Per averne saputo concertare le parole a volte sostenendole, a volte contrastandole.
Il filmaker Marco Di Gennaro (considerazione generale):
Perfettamente aderente al tema del concorso, rimane in “equilibrio” fra la poesia delle immagini e la rigorosità dell’esecuzione. Da premiare anche lo sforzo profuso per la produzione cinematografica.
Si ringrazia il Presidente del Premio Enzo D’Urbano e Ilio Leonio (componente del comitato organizzatore).
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