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La nuova rete poetica: WOW – Incendi Spontanei

WOW incendi spontaneiIl viaggio del progetto La nuova rete: i collettivi glocal della “poesia comunitaria” , curato da Dimitri Ruggeri, continua e  ritorna nel Lazio con il quindicesimo appuntamento. Ad essere intervistato è il collettivo romano WOW – Incendi Spontanei.

Quando dove e perché nasce il collettivo?

“Doveva succedere, è successo. Un gruppo di entusiasti, grafici, media managers, poetanti e performers ha deciso di unire le forze per la creazione di una realtà comune. Nasce, sotto l’ala del coordinamento PoetrySlamLazio della Lega Italiana Poetry Slam, il collettivo poetico/artistico/organizzativo WOW – Incendi Spontanei. Abbiamo una quantità – è il caso di dirlo – di sorprese incendiarie per i prossimi mesi. Fuoco alle polveri, l’avventura ha inizio.” Con questo primo post del 7 novembre 2018 sulla pagina di Facebook del collettivo, potremmo segnare la nascita ufficiale del collettivo Wow – Incendi Spontanei di Roma.
La sua nascita è l’ultima tessera del domino di una serie di fortunati eventi. Giuliano Logos, già vice-coordinatore LIPS nel collettivo pugliese SlammalS, si era trasferito nella capitale circa un anno prima per studio e lavoro ed aveva preso parte alla scena slam romana come partecipante e come MC. In occasione di uno slam da lui organizzato presso Campo de’ Fiori, a settembre 2018, sotto gli occhi del buon Giordano Bruno s’erano raccolte le volontà di alcuni dei partecipanti della serata di fare squadra: , Anna Mazzoni, Luca Scacchetti e Valerio Santori quest’ultimo, in particolare, aveva ideato alcune iniziative basate sull’inclusività e la valorizzazione dell’enorme potenziale della rete poetica nazionale e desiderava, unendo le forze, dar loro vita.

. C’erano molte idee e molto confuse, ma anche e soprattutto un unico, solo entusiasmo genuino che infervorava tutti. A tutto ciò si sovrapponeva il fortuito incontro in Puglia tra Giuliano e Dome Bulfaro – già fondatore LIPS e dello storico gruppo di ricerca Mille Gru – nel rovente agosto precedente, cui era seguita una fitta comunicazione fatta di scambi di idee e progetti. Bulfaro voleva realizzare un torneo internazionale a Roma, per dare una spinta a tutto il movimento slam del Sud, e cercava appassionati organizzatori in loco con cui realizzarlo. Nessuno in Italia aveva ancora realizzato un torneo con un ospite internazionale in ogni gara eliminatoria. Ospitate di questa statura nei tornei c’erano state, ma accadevano una tantum o durante una finale. Giuliano – raccolte volontà e idee di Valerio, di Anna e Luca – cullava il sogno di formare un collettivo a Roma per promuovere poetry slam ed altre attività culturali. I due sogni, una volta condivisi, irrorati di entusiasmo, sono stati sviluppati da tutti come un unicum e sono diventati ordigni culturali pronti ad esplodere. Si è creata così una rassegna internazionale di poesia performativa nella Citta Eterna, con un doppio scopo: raccogliere e proporre alla scena italiana voci di grandi performers stranieri, e contemporaneamente promuovere la scena slam romana e centro-meridionale tutta. L’idea era di valorizzare i migliori poeti-slammer di quest’area geografica con eventi di primissimo piano, e al contempo inserirli nel miglior contesto favorevole al confronto e alla crescita artistica. Il sogno della rassegna è diventato progetto, il progetto è diventato gruppo di lavoro, il gruppo di lavoro è diventato collettivo, il collettivo WOW ha sviluppato il WOW Poetry Slam e altro ancora. La formazione attuale – con ruoli flessibili e a volte intercambiabili – vede Dome e Giuliano nel ruolo di MCs e organizzatori, Valerio Santori in quello di media manager, Luca Scacchetti e Aldo Borraccia nell’organizzazione e gestione di eventi, Federico Nutricato alla fotografia, Mattia Parini ai contenuti videografici. Da Marzo 2019 collabora inoltre con il collettivo il grafico Valerio Ferrari, subentrato a Mattia Parini e Giacomo Golzi.

Quanto è importante il rapporto/identificazione con il territorio?

Il rapporto di Incendi Spontanei con il concetto di territorio è agrodolce. Da un lato ci si scontra con il fatto che la nostra componente è meticcia e variegata – con sangue non solo romano o laziale, ma pugliese, campano, ligure, lucano – e che non tutti son sempre fissi in città: si va, si viene, si telelavora. Dall’altra, e in senso più ampio, il concetto di territorio ha giocato un ruolo fondamentale nell’innescare quel primo fervore da cui tutto è nato: rafforzare la voce della capitale, renderla motore trainante di tutto il Sud poetico. In ultimo, in senso ancora più vasto: favorire l’internazionalizzazione della scena italiana, far varcare i confini nazionali, in ambo i sensi, alle parole scritte e gridate al vento. In un’era di muri e porti chiusi, creare ponti aerei.

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Con chi collaborate maggiormente (Associazioni, Enti etc.) e su quali settori si focalizza principalmente la vostra attività?

Ad oggi la nostra attività culturale si basa principalmente sulla realizzazione di tre scene slam: oltre al Wow Poetry Slam, che è di taglio internazionale, a chiamata, ne sviluppiamo altri due, ad iscrizione libera, di taglio nazionale, funzionali al nostro lavoro di talent-scouting: lo Sparwasser Poetry Slam e l’Arti Poetry Slam, il primo ha sede a Roma e il secondo fuori Roma, a Palestrina; quest’ultima scena è alla sua seconda edizione, ma è stata acquisita da quest’anno dal collettivo.
Il collettivo WOW ha trovato subito un forte partner nel circolo ARCI Sparwasser, situato in uno dei quartieri più artisticamente ribollenti della città, il Pigneto. Già brillante location di eventi di poesia performativa che ha accolto voci del calibro di Guido Catalano e Alessandro Burbank, Sparwasser è diventato luogo di un appuntamento mensile fisso (lo Sparwasser Poetry Slam + Ospite Nazionale), in cui alla palestra dello Slam si aggiunge la componente di crescita collettiva data dallo spettacolo personale del performer nazionale di turno. Abbiamo avuto l’onore di far iniziare quest’ulteriore progetto col pluricampione italiano Simone Savogin, ed i nomi successivi non son stati da meno: Nicolas Cunial, Daniele Casolino, Matteo di Genova, Jacopo Lubich.
Parallelamente, presso l’Associazione Culturale Arti di Palestrina, il nostro Luca Scacchetti organizza per WOW – Incendi Spontanei, ed in collaborazione col collettivo Castelli Poetry Slam, serate con format simile a quello adottato a Sparwasser: Slam ed Ospite nazionale. E’ una scena separata ma concatenata a quella romana, tra le quali c’è forte scambio e sinergia.

Facebook_bannerGrande partner e teatro del cuore pulsante della nostra attività – il torneo internazionale WOW POETRY SLAM – è lo storico locale-cardine della vita artistica romana: l’immenso Circolo MONK, che negli anni è stato sede di tutti i concerti e spettacoli di maggiore rilievo a Roma. Qui, una volta al mese, sei poeti scelti (tre laziali e tre dal centro-sud) si sfidano per vincere la qualificazione alle finali regionali laziali e contemporaneamente l’accesso alla finalissima del torneo. Nella stessa sera, un ospite di rilievo internazionale contribuisce alla crescita di tutti proponendo il proprio personale spettacolo. Ci si scambia idee, si parlano lingue, ci si invita a vicenda nelle proprie regioni o nazioni: tutto questo è WOW. Abbiamo finora goduto dei versi del campione europeo spagnolo Dani Orviz, del finalista europeo ungherese Bence Barany, della poetessa sudafricana Tania Haberland, di nientemeno che lo stesso Marc Kelly Smith, poeta americano inventore e fondatore del poetry slam, e di Alexis Diaz Pimienta (da Cuba), il più grande improvvisatore di versi “repentista” vivente. (entrambi nostri ospiti grazie alla collaborazione col Festival Internazionale Europa in Versi e Mille Gru). Garantiamo che vedere centinaia di persone pendere dalle labbra di un poeta che non parla nemmeno la loro lingua è finora stata e continuerà ad essere la soddisfazione più impagabile di tutte.
Penultimo, ma non meno importante, partner da citare è sicuramente l’Accademia d’Ungheria in Roma, che ha co-finanziato ed ospitato nella sua sede – un palazzo storico del Borromini – la data WOW di gennaio con ospite Bence Barany: per la prima volta ad un collettivo italiano venivano aperte le porte di un istituto internazionale di cultura per la realizzazione di un evento. L’amore per l’arte, per la cultura – e per il Poetry Slam in particolare – del direttore Istvan Puskas ci hanno letteralmente travolto, ed infatti tante altre porte si sono aperte sul fronte di future ulteriori collaborazioni, ma per il momento non si può svelar nulla.
Infine, è con malcelato orgoglio che vantiamo la collaborazione con la John Cabot University (JCU), una delle università più prestigiose di Roma, dove, abbiamo proposto il debutto di Creatures/Creature, reading bilingue di Tania Haberland & Dome Bulfaro (14 febbraio) e  una lezione di quest’ultimo il 7 marzo sulla sua poesia performativa, incontro richiesto della docente della JCU Brunella Antomarini.

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Il rapporto con il Poetry Slam. Quando avete organizzato il primo?

Il primo Poetry Slam ufficialmente organizzato dal collettivo Wow – Incendi Spontanei è stato lo Sparwasser Poetry Slam 1 con ospite Simone Savogin, lo scorso ottobre. Un aneddoto: abbiamo aperto la stagione Wow col tre volte campione italiano Simone Savogin e, come in un cerchio perfetto, la chiuderemo sempre con lui, perché sarà l’ospite italiano della finale del Wow Poetry Slam del 16 maggio. Nel frattempo, il Savo nazionale è giusto diventato finalista di uno dei format televisivi più seguiti del momento, portando la poesia performativa a milioni di persone.E noi ancora ci emozioniamo solo a pensarci. Come detto (da noi, da tutti, da sempre) il Poetry Slam è una palestra, un trucco, una scusa. Una palestra per chi vuol spingere i limiti di ciò che scrive oltre i denti e fin dentro i timpani delle persone. Capire come farlo, se e quanto di sé sacrificare per farlo, vedere come gli altri lo fanno e come il pubblico reagisce: tutto questo è un vero e proprio training psicologico ed emotivo. Un trucco per tenere di nuovo incollate le pupille e ancora aperte le orecchie della gente su una fiamma stupenda, che generazioni di fallaci comunicazioni didattiche avevano reso, nell’ideale collettivo, cartapecora e noia; trucco basato sul più semplice degli istinti umani, la voglia bella e luminosa di competere. Una scusa per poter parlare a cuore aperto, per poter incontrare persone fuori dal comune, per fare rete, per essere umani.
E’ poi naturale che un serio percorso di ricerca e promozione culturale non possa fermarsi solo e soltanto all’organizzazione di Poetry Slam: è questo che ci mobilitiamo per garantire che ci sia sempre, in ogni nostra serata, anche uno spettacolo strutturato, spettacolo a cui siamo entusiasti di poter fornire un pubblico (col tempo, progressivamente, sempre più) interessato. Pubblico che, magari, non sarebbe mai uscito di casa, altrimenti, per ascoltare un poeta recitar versi. Non solo: abbiamo in cantiere tante altre attività che, speriamo, alzeranno ancora l’asticella, così da poter veramente dire di star producendo un impatto sulla crescita culturale del nostro pubblico e di chi ci gravita attorno.

RIPRODUZIONE RISERVATA – Maggio 2019

Un commento su “La nuova rete poetica: WOW – Incendi Spontanei

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